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Un gruppo di ospiti della residenza Quisisana Siena ha avuto l’occasione di immergersi nell’affascinante mondo della Nobile Contrada del Nicchio, sabato 1 giugno. Accompagnati dalle animatrici, i partecipanti – Luciano, Gioietta, Dina, Liliana, Bruna, Olga, Ugo e Brunello – hanno visitato il museo della Contrada, un vero scrigno di tesori che raccontano la storia, la cultura e la tradizione del Palio di Siena.

L’iniziativa, inserita nell’ambito di un programma di incontri volti a far conoscere ai residenti i musei delle 17 contrade senesi, ha regalato ai partecipanti un’esperienza indimenticabile. Il tragitto verso la sede del museo è stato l’occasione per ammirare il suggestivo panorama della città e il suo centro storico, ricco di scorci già noti ad alcuni degli ospiti. Attraversando la strada esterna da Porta Romana, il gruppo è giunto in via dei Pispini, dove ha varcato la soglia della Contrada del Nicchio.

Ad accoglierli con calorosa ospitalità c’era Riccardo Manganelli, responsabile dei beni culturali ed artistici della Contrada. Il museo, situato alle spalle dell’oratorio della chiesa di San Gaetano, si sviluppa su due piani. Al piano inferiore, la “sala delle vittorie”, sono custoditi i drappelloni e i masgalani vinti nel corso degli anni, vere opere d’arte che testimoniano i trionfi della Contrada. Salendo al piano superiore, si entra in un’atmosfera ricca di storia e tradizione, dove sono esposte le vecchie monture dei fantini e gli antichi arredi sacri della chiesa.

Con i suoi 45 Palii vinti, l’ultima volta nel 1998, la Contrada del Nicchio rappresenta uno dei sodalizi più prestigiosi di Siena. Lungo le pareti della sala inferiore, i palii, protetti da teche di vetro, hanno catturato l’attenzione degli ospiti, i quali hanno potuto ammirare la maestria dei dipinti e la cura dei dettagli. Ogni curiosità è stata sapientemente soddisfatta dal “cicerone”, Riccardo Manganelli, che con passione e competenza ha ripercorso aneddoti e storie legati alle vittorie e ai pittori che hanno realizzato i palii, i celebri “cenci”.

Particolarmente ammirati dagli ospiti sono stati anche gli elmetti dei fantini, gli “zucchini”, le bandiere e i tamburi, tutti pezzi unici dipinti a mano, cuciti con maestria e spesso impreziositi da raffinati dettagli come foglie d’oro, pittura dorata e fili d’argento.

Al termine della visita, gli ospiti hanno espresso il loro entusiasmo per l’esperienza vissuta, sottolineando la bellezza e la ricchezza di storia, cultura e tradizione racchiuse nel museo della Contrada del Nicchio. Un vero gioiello che rappresenta l’unicità e l’inimitabilità del Palio di Siena.

di Pubblicato il 20 Giugno, 2024