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Alla Residenza Quisisana Ostellato, martedì 22 febbraio si respirava aria di festa.
Durante la giornata chiamata “Martedì grasso”, nonché l’ultimo giorno di Carnevale, la tradizione voleva che venissero consumati tutti i cubi più prelibati rimasti in casa. Il pomeriggio, infatti, lo abbiamo trascorso, oltre che in compagnia di Gino, anche facendo una gustosa merenda a base di salatini e crostoli.
L’usanza di mangiare i crostoli in questo periodo dell’anno ha un’origine molto antica: sembra che essi derivino dai “frictilia”, dolci fritti preparati ai tempi dell’Antica Roma per i festeggiamenti primaverili corrispondenti al carnevale di oggi.
Ma torniamo al nostro pomeriggio: muniti di maschere, cappelli e stelle filanti, i nostri ospiti si sono lasciati trasportare dall’energia di Gino, il quale ha la capacità di far scatenare gli ospiti e gli operatori, che cantano e ballano tutti insieme.
I benefici, sia a livello fisico che psichico, della musica e delle feste sono già noti. Ciò che è più importante è il coinvolgimento degli operatori durante questi eventi: divertirsi tutti insieme fa sì che si crei una buona reazione tra ospiti ed operatori, la quale, a sua volta, favorisce la comunicazione, la disponibilità all’ascolto e la fiducia, uno dei concetti fondamentali in ambito sanitario.
Ed osservando le immagini che seguono, si può dedurre che questo obiettivo è stato raggiunto nella Residenza Quisisana Ostellato.