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L’attività sportiva inclusiva, rivolta ad un ampio pubblico di persone disabili è una pratica relativamente recente. È infatti soltanto nel 1944 che il Dr. Ludwig Guttman (neurologo e dirigente sportivo) all’interno del centro riabilitativo di Stoke Mandeville (Inghilterra) iniziò ad utilizzare lo sport come terapia, ovvero comprese il valore riabilitativo dello sport come strumento in grado di sollecitare la collaborazione attiva di persone portatrici di patologie motorie, sensoriali e cognitive.
L’iniziativa ebbe un tale successo che portò poi, dal 1960, con le Olimpiadi di Roma, all’affermarsi delle Paralimpiadi Internazionali che si svolgono ancora oggi.
Lo sport praticato con regolarità e metodo contribuisce allo sviluppo di abilità fondamentali nella vita quotidiana di tutti noi, a partire dall’esercizio di abilità grosso-motorie e propriocettive, fino alla stimolazione e potenziamento di abilità cognitive (memoria, attenzione, concentrazione, pensiero strategico) e di funzioni emozionali basilari quali la stabilità emotiva, la tolleranza allo stress, la perseveranza e l’autostima.
Se per tutti quanti lo sport è dunque strumento per promuovere la crescita personale, ancor più in ambito disabilità lo sport acquisisce un valore terapeutico: insegnando il lavoro di squadra, la solidarietà, la condivisione di regole ed obiettivi e il piacere della socializzazione, lo sport favorisce l’inclusione e la coesione sociale, fondamentali per evitare inattività ed isolamento.
È per questo che da sempre gli ospiti di Quisisana Ostellato hanno fatto propri questi valori e si sono sperimentati con impegno e soddisfazione in diverse discipline sportive quali nuoto, atletica leggera, gioco a bocce, condotte da Istruttori esterni affiancati dagli Educatori del Centro, talvolta partecipando a vere e proprie manifestazioni e gare in ambito territoriale.
Last but not least, i medesimi valori si riflettono per loro anche nella passione crescente per il calcio giocato e nell’entusiasmo e affetto che sempre portano come supporters e tifosi della squadra del cuore di ogni ferrarese, la bianco-azzurra Spal, che non mancano mai di seguire in TV o dalle tribune dello stadio Meazza quando la squadra gioca in casa.
E quest’anno per far sentire tutto il calore della loro tifoseria hanno addirittura ideato la loro personale divisa che, nelle sfumature del blu, dal berretto al cappellino al giubbotto Quisisana Ostellato stampato ad hoc, identifica la nostra tifoseria e vuole gridare a tutti quanti che “qui ci si diverte”, “qui si sta insieme”, e “QUISI-TIFA-SPAL”.